mercoledì 28 ottobre 2009

pretty freaking incredible

Mi arrendo e non trovo una descrizione più calzante di questa per Tarot Sport, il nuovo dei Fuck Buttons:

"non è musica elettronica, non è sperimentale, è il sound caotico delle nostre vite caotiche, l'album che vorresti avere nello stereo in macchina il giorno in cui tutto il traffico si fermerà, e la gente aprirà gli sportelli e scenderà per guardare in alto a bocca aperta.
E così sia, in tutte le strade del pianeta, un giorno, Tarot, a manetta."
(Ray Banhoff, Vitaminic)

sabato 24 ottobre 2009

siamo i R.E.M., e questo è quello che facciamo quando non ci vedete


Trent'anni di carriera, mai un live pubblicato poi due negli ultimi due anni, e pure molto abbondanti.
Trent'anni sono mica pochi. In tempo per un confronto generazionale di quelli che finiscono per sancire che non si piò fare meglio di chi ci ha preceduti, e che siamo solo nani sulle spalle di giganti.



Però ascoltando le 39 (!) canzoni che i R.E.M. infilano nel loro Live At The Olympia, pubblicato questa settimana, viene da constatare che un tiro del genere dal vivo ce l'hanno pochi, per non dire quasi nessuno, giovane o vecchio che sia. Gli U2, bolliti da tempo immemore, no. E ho visto entrambe le band dal vivo negli ultimi due anni. Il confronto è impietoso sotto molti aspetti, compositivo, lirico, a livello di coerenza/onestà.

Chi altro al mondo poi pubblicherebbe questa cosa, che non è uno show, ma una session di prove aperte?
Ci sono dentro gli errori, le risate, gli scherzi col pubblico, e canzoni che non sono mai finite da nessuna parte dopo quelle sere. senza contare che molti dei brani in scaletta sono roba vecchia e raramente sentita dal vivo e altri brani erano allora ancora inediti.
Li vedete gli U2 a fare roba del genere? No. E nessun altro, sinceramente.
Se li confrontiamo con le nuove band, quelle che fanno tanto hype, nessuna di queste in questo decennio ha scritto una canzone che a livello compositivo si avvicini a queste.
Mica a Losing My Religion.
Ma provate voi a riscrivere una cosa tipo Harborcoat.

giovedì 22 ottobre 2009

eXponi 'sto c***o

Milano e l'Expo.
Gran pseudofigata ottocentesca.
Cascate di soldi, nuovo skyline.
Modernità.
Velocità.
Eco-compatibilità.

Però.

Riusciamo a fare che la fottuta scala mobile che dalla M1 va in stazione non si rompa una volta a settimana??
Mica metterne una in più, perché mai?
È solo la linea di metro più affollata della città e quella è solo una delle stazioni più grandi d'Italia.
Quanto è difficile far funzionare regolarmente una scala mobile?
Quanto è difficile capire che la gente che va in stazione ha con se valige e bagagli vari e magari ne ha bisogno?
E magari eviterebbe volentieri due rampe di scale e il pavimento prima in salita poi in discesa poi il percorso snervante per arrivare ai binari.
Ma chi è l'architetto, uno schizofrenico? È lo stesso che ha messo al centro di quella stazione della metro quell'enorme buco che quando piove allaga tutto, immagino.
E quelli che riparano la scala mobile.. cambiare mestiere?

Per non parlare delle facilities per i disabili. Non ne parliamo perché praticamente non ci sono.

Expo. Ridicoli.


-- Post From My iPhone

lunedì 19 ottobre 2009

the book list

Uscito dal tunnel universitario, ho ricominciato a leggere.
Fuori dalla logica apri il libro / léggi lèggi /chiudi il libro / che ricordi? ho riscoperto la narrativa. O qualcosa del genere. Nel senso che di libri intorno nei ho sempre avuti, ma erano saggi di politica o diritto o roba sui Beatles, bigrafie di questo o quell'artista. Per anni. Finivo questi libri in una settimana.

Prendo ora in mano queste raccolte di parole come oggetti strani, cose a cui riabituarsi piano come il freddo. E una certa fatica a ricomporre significante e significato, senso logico e narrazione. Accantono la lettura intuitiva ma mi chedo sempre quale sia il punto.

Ecco La Luna e i Falò, I Sotterranei, Oceano Mare e Le Città Invisibili. Mucchietti di pagine che forse avrei già dovuto esplorare, ma che non è mai troppo tardi.

Sia chiaro che non è tutta farina del mio sacco: ho ricevuto diversi suggerimenti, ispirazioni, regali e stimoli.

Prendete queste parole come lo sfogo di un Woody Allen entusiasta.

sabato 17 ottobre 2009

domenica 11 ottobre 2009

æ

Oggi ho ascoltato un paio di volte It's Blitz (Yeah Yeah Yeahs) e ho deciso che mi piace e non è affatto male. Ha qualche passaggio a vuoto, comunque.
Soprattutto mi ha ricordato un disco che quindi ho messo su subito dopo: Hyaena di Siouxsie & The Banshees.

Pubblicato nel 1984, scritto e registrato con Robert Smith alla chitarra , è stato rimasterizzato quest'anno con aggiunta del più grande successo della band di quel periodo, la cover di Dear Prudence (che nel settembre del 1983 raggiunse il #3 della classifica U.K.).
E' un grande album.
Insomma, secondo me va riscoperto, e It's Blitz in qualche modo lo rieccheggia. Nei campionamenti, in certe atmosfere.



Nessuna speranza invece per un paio di dischi usciti in questi giorni: Love 2 degli Air è inutile, e In This Light And On This Evening degli Editors merita un ascolto solo per ricordarsi che certa roba faceva ridere già negli anni '80, figuriamoci ora.

venerdì 2 ottobre 2009

anno zero

Ne parlavo da un po' e oggi è successo, Pitchfork ha messo Kid A in cima alla lista dei 200 migliori album del decennio.
A pensarci bene a me sembrava semplicemente inevitabile, per un sacco di ragioni.

Una su tutte, con quel disco i Radiohead sono riusciti a prevedere come sarebbero stati questi anni zero.
Un frullato di confusione/creatività, informazioni/velocità, guerre/catastrofi, bianco/nero, ogni cosa ridotta a bit/consumabile. Spaesamento primordiale.
E' lì in cima perchè riascoltarlo a nove anni dalla sua uscita è come guardare Guernica: se ne capisce immediatamente il messaggio anche se l'opera in sè appare tutt'altro che immediata.


Lo comprai in un negozio che ora non esiste più e lo ascoltai subito, tornando in bicicletta verso casa. Avevo letto un bel po' di recensioni che lo dipingevano come oscuro e inafferrabile. Non mi sembrò così ostico, anzi. Di facile ascolto quasi. Ricordo nettamente questa sensazione: hey, non è così difficile. Certo ci misi un sacco a comprarlo, per colpa di questo dubbio.. ed è strano come, al contrario, OK Computer non mi piacque per nulla al primo ascolto. E sempre per lo stesso motivo per cui Kid A mi sorprese: mi aspettavo tutt'altro.
Erano tempi (gli ultimi) in cui un album lo si immaginava da quello che altri ne scrivevano, prima di ascoltarlo, e prendeva forma come le storie nei libri.


Chiaro che queste cose di cui verremo inondati da qui a fine anno hanno il loro fascino perchè come il football se ne potrebbe parlare all'infinito senza mettere d'accordo nessuno, e in effetti la lista dei 200 alcune volte fa strano (pesco a caso):
  • Kill The Moonlight e Girls Can Tell e (soprattutto) Ga Ga Ga Ga Ga degli Spoon in classifica e non Gimme Fiction?
  • Discovery dei Daft Punk addirittura terzo?
  • Untrue di Burial solo al n°41?
  • Geogaddi (Boards of Canada), For Emma Forever Ago (Bon Iver), Endless Summer (Fennesz), You Forgot It In People (Broken Social Scene) tutti fuori (per poco) dalla top 20?
Sacrosanto però mettere Funeral degli Arcade Fire al n°2 e Person Pitch di Panda Bear al n°9.